28 Gennaio 1978: serata finale del Festival di Sanremo. Tra gli ospiti internazionali (Sheila B. Devotion, Grace Jones, Bonnie Taylor, Asha Puthli), compare anche il trio Belle Epoque che, reduce dal successo di “Black is Black”, presenta la canzone che da il titolo al nuovo LP, “Bamalama”.
Scatenate sul palco (la bionda leader Evelyn brandisce a ritmo di musica anche una minacciosa catena), le ragazze si esibiscono di fronte all’impassibile e ingessata platea sanremese che sembra non rendersi affatto conto che quel brano, oltre ad essere musicalmente caratterizzato da un ritmo frenetico e nervoso, si distingue per un testo tra i più dark, quasi punk, e aggressivi mai scritti nel repertorio disco (“bamalama”, è un vocabolo slang con il doppio significato di “sballo” e “pappone”): “Tu ti bruci la mente con la cocaina, io con la violenza. Guarda come la mia catena vola nell’aria. Ti farò a pezzi in un vicolo dove nessuno ci vede”.
Dopo l’applauso finale, avanti un altro ospite.
Quell’estate i juke-box e le radio suonano il pezzo incessantemente, facendone un’istantanea hit e rendendo il terzetto uno dei più noti disco-act dell’epoca.
La vie en rose è una delle canzoni d’amore più conosciute al mondo. Portata al successo dalla cantante francese Edith Piaf, ha avuto il favore del pubblico anche per il messaggio di speranza e felicità che trasmette, dando parole e musica alla forza di tornare a vivere dopo anni di distruzione. Il brano infatti nasce nel 1945, e non si chiamò da subito La vie en rose: il primo titolo […]
Il programma sul Calcio Napoli condotto da Massimiliano Alvino. Dibattiti sulla Serie A, Europa League e Champions League. Collegamenti telefonici con i tifosi. Le voci dei giornalisti della nostra città, di ex calciatori e dirigenti nazionali.
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